sabato 28 marzo 2015

Emulsionanti: un approfondimento

In un’emulsione una fase viene dispersa nell'altra mediante un processo endoergonico: l’aumento della superficie di contatto tra le due fasi causa l’incremento dell’energia libera del sistema e l’instabilità termodinamica della dispersione.
L’aggiunta di un tensioattivo (molecola anfifilica con testa polare idrofila e coda non-polare lipofila) forma un film orientato in modo che la porzione idrofila della molecola sia a contatto con la fase acquosa e la porzione lipofila sia a contatto con la fase oleosa. Questo aumenta la stabilità dell’emulsione.
CLASSIFICAZIONE DEGLI EMULSIONANTI:
Se l'emulsionante è idrofilo, il film tende ad assumere forma concava verso la fase oleosa, le micelle d'olio d'olio vengono così circondate dall'acqua (emulsione O/A).
Se l'emulsionante è lipofilo, il film tende ad assumere forma concava verso la fase acquosa, le micelle d'acqua vengono così circondate dall'olio (emulsione A/O).
  1. Gli emulsionanti anionici e gli emulsionanti cationici sono più efficaci degli emulsionanti non ionici. Sono potenzialmente irritanti nei confronti della pelle (CATIONICI: si legano alle membrane cellulari del derma modificandone la permeabilità e denaturando proteine ed enzimi; ANIONICI: hanno attività delipidizzante) e per questo motivo vengono associati ad altri emulsionanti che ne attenuino l’aggressività. I tensioattivi anionici hanno la testa polare con carica NEGATIVA (es. Sodium Cetearyl Sulphate, Potassium Cetyl Phosphate).I tensioattivi cationici hanno la testa polare con carica POSITIVA (es. Cetearyl Alcohol and Behentrimonium Methosulfate, Cetrimonium Chloride).Tensioattivi anionici e cationici sono incompatibili tra loro, se associati formano sali insolubili.
  2. Gli emulsionanti anfoteri (es. lecitina) sono sostanze che reagiscono in modo diverso a seconda del pH della soluzione in cui si trovano e possono comportarsi da acidi o da basi. Una molecola anfotera è elettricamente neutra, ma presenta cariche localizzate sia positive che negative. Sono compatibili con emulsionanti ionici e non ionici. Non irritano la pelle e vengono spesso associati agli emulsionanti anionici per migliorarne la tollerabilità cutanea. 
  3. Gli emulsionanti non ionici sono meno efficaci di quelli ionici, per questo motivo vengono utilizzati in dosi maggiori nelle formulazioni. Non sono dotati di carica elettrostatica netta, ma possiedono caratteristiche polari conferite dagli atomi dei legami eterei, esterei e amidici presenti nella struttura molecolare del tensioattivo. Non sono sensibili alle variazioni di pH e alla presenza di elettroliti. Hanno scarso potere irritante. Si distinguono tra emulsionanti non ionici IDROFILI (es. Cetilstearilglucoside e Alcol Cetilstearilico, Methyl Glucose Sesquistearate) ed emulsionanti non ionici LIPOFILI (es. Sorbitan Olivato).
EMULSIONANTI AUSILIARI: molecole incapaci di dare da sole emulsioni stabili, ma che vengono utilizzate come stabilizzanti in associazione ad altri emulsionanti. Si tratta di addensanti della fase acquosa o della fase oleosa (es. gomma guar, acido stearico, alcol cetilico…).

Piccola nota sugli emulsionanti etossilati...
Gli emulsionanti etossilati vengono chiamati PEG e sono molecole trasformate attraverso la reazione con l’ossido di etilene. I PEG sono molecole poco tossiche (se non atossiche) e vengono normalmente utilizzati nell’industria farmaceutica. PROBLEMA: purtroppo la regolamentazione sull'uso cosmetico dei PEG è scarsa (a differenza di quella farmaceutica, che è più rigorosa), soprattutto riguardo agli eventuali contaminanti presenti nel composto. Inoltre non sono adatti a formulare cosmetici BIO per via della loro derivazione petrolifera.

Altre informazioni sulle emulsioni:
Emulsioni - concetti base

Fonti:
Wikipedia
www.mypersonaltrainer.it

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