venerdì 28 ottobre 2016

La mia "palette" di ombretti con la Stampa 3D

Un giorno ho fatto la grande cavolata di ordinare delle cialde per ombretti senza comprare il contenitore adatto.
Ne avevo abbastanza delle cialde "volanti" in giro per i cassetti, quindi mi sono armata di buona volontà e ho progettato un contenitore tutto mio.
Si tratta di un contenitore per 6 cialde da 2,6 cm di diametro. Ha una guida che mantiene in posizione il coperchio e ne permette lo scorrimento.
Ho usato il biadesivo per impedire alle cialde di muoversi dalla sede e per permettermi di staccarle con facilità all'occorrenza. Volendo, se le cialde sono magnetiche, su può usare del comodissimo nastro adesivo magnetico invece del biadesivo.
Il materiale che ho scelto è il PLA (acido polilattico), che è atossico e di origine organica.
Questo è il risultato.
Che ne dite?
Forse definirla "palette" è esagerato... però fa il suo dovere!

Ecco i link ai miei file (sono in formato .STL):

Palette Ombretti - Case
Palette Ombretti - Lid

ATTENZIONE: consiglio di stampare il coperchio capovolto, con la faccia superiore-esterna appoggiata al piano. Così l'aumento della superficie della parte che deve scorrere nella guida è sufficientemente graduale da permettere una buona costruzione del pezzo.

lunedì 17 ottobre 2016

Gel Intimo al Pantenolo (per uso esterno!)


Sono ancora tutta acciaccata... purtroppo questo mese non ho potuto fare la seconda infusione del farmaco biologico per colpa di una maledettissima cistite.
E, finché prendo l'antibiotico, niente metotrexato.
Sono in piedi solo con il cortisone, che ho pure dimezzato la settimana scorsa. Un male pazzesco!
La cistite non ci voleva.
Probabilmente era incarognita lì da un sacco di tempo, ho avuto fastidi per anni... ma gli esami delle urine davano esito negativo. Sono andata da diversi medici e mi hanno sempre curata per tutt'altro.
Fino alla prima infusione di biologico: si è palesata!
Dopo l'antibiotico, ho intenzione provare il D-Mannosio per il mantenimento. Dicono che sia efficace contro diversi ceppi di batteri ed, essendo un monosaccaride scarsamente metabolizzato dall'organismo, non dovrebbe interferire con i farmaci (ma, per sicurezza, chiederò al reumatologo).
E, per la disbiosi, fermenti lattici come se non ci fosse un domani.

Tutto questo per dire che, per ristabilire l'idratazione della zona colpita e coadiuvare la terapia, ho pensato di preparare un gel intimo al Pantenolo.
  • Essendo una preparazione per le zone delicate già soggette ad IVU, ho prestato particolare attenzione alla disinfezione di tutti i materiali usati nella preparazione e delle superfici: dopo il consueto lavaggio, ho immerso tutto in una soluzione di ipoclorito di sodio (candeggina) e dopo ho dato la classica passata con etanolo (alcol etilico) al 70%.
La base di questo prodotto è un gel di gomma Xantano. Non ho voluto fare una crema perché, personalmente, trovo che applicare dell'olio nei pressi delle mucose non sia proprio il massimo. Troppo occlusivo: mi fa peggiorare l'irritazione! Molto meglio un prodotto a base d'acqua.
Come attivi ho scelto l'Allantoina, un idratante ipoallergenico e non irritante, e il Pantenolo sol. 75%, idratante e lenitivo.
Ho usato la Glicerina come umettante. Ne ho usata tanta, più dell'8% (non condivido l'opinione per cui, sopra questa soglia, la glicerina disidrati la pelle): in questo caso mi interessa l'effetto protettivo-filmante che si ottiene solo usandola ad "alte" concentrazioni.
Ho tamponato il pH a 4.5 circa con l'Acido Lattico e ho aspettato che fosse stabile. Un pH 4.5 è il minimo che si possa raggiungere senza compromettere attivi, chelanti e conservanti utilizzati in questa preparazione.
Infine ho aggiunto il Cosgard come conservante e il Sodio Gluconato come agente chelante/coadiuvante idratante.
Non ho usato profumi, né tinture, né oli essenziali per evitare ulteriori potenziali irritazioni. 
Gli unici ingredienti che potrebbero creare sensibilizzazioni sono la gomma xantano (come ogni ingrediente naturale) e il conservante cosgard.

Posso garantire che, nonostante la glicerina superi l'8%, il prodotto non secca proprio per niente. Ed è efficace nel migliorare l'idratazione generale delle zone sensibili.

Secondo la mia esperienza, non si dovrebbe sottovalutare il ruolo dell'idratazione nel trattamento di una IVU (soprattutto cronica o recidivante). Spesso si accompagna a tutta una serie di infiammazioni ai tessuti circostanti: l'idratazione può aiutare davvero molto!

INGREDIENTI: acqua, glicerina, pantenolo sol. 75%, xantano, cosgard, allantoina, sodio gluconato, acido lattico.

pH finale 4,5 ca.

domenica 16 ottobre 2016

Olio al Peperoncino con Trinidad Scorpion

Una delle mie più grandi passioni orticole è la coltivazione dei peperoncini. Sono piantine che mettono un'allegria pazzesca con i loro frutti colorati e le foglie verde smeraldo.
E mi piace anche mangiarli!

Oggi voglio parlarvi della preparazione dell'olio piccante, un vero classico.
Il peperoncino che ho usato per questa preparazione è il Trinidad Scorpion, classificato come un super hot con un valore medio di 1,4 milioni di SHU.
Ecco il mio primo Trinidad Scorpion a maturazione completa!
Si tratta di un capsicum chinense e la pianta è davvero grande: la mia va ben oltre oltre i 60 cm di altezza ed è coltivata in vaso. Ebbene sì, ho piantato i peperoncini in vaso perchè quest'anno ho dato ufficialmente avvio al progetto della coltivazione del peperoncino come perenne... dai, almeno biennale! In effetti, nel loro habitat naturale, i peperoncini sono piante pluriennali. Vediamo se riesco a riprodurre delle condizioni favorevoli. 
Tornando all'olio al peperoncino...

Ho usato solo 2 peperoncini per la mia preparazione perchè i Trinidad Scorpion sono davvero letali! Da maneggiare con i guanti.
Comunque il profumo è buonissimo: fruttato e un po' acre, molto intenso! Con l'essiccazione si perde un po', ma ne rimane comunque a sufficienza per aromatizzare l'olio.
Ho usato 200 ml di olio di Girasole: è praticamente inodore e insapore. In alternativa si può utilizzare del semplice olio d'Oliva (secondo me l'EVO è troppo aromatico per una preparazione come questa, ma va a gusti!).

PROCEDIMENTO:
1. Dopo aver raccolto i peperoncini, lavarli accuratamente in acqua e bicarbonato. Asciugarli con cura e tagliarli (indossando dei guanti protettivi). Liberarli del picciolo.
2. Cospargerli con abbondante sale e lasciarli essiccare per almeno 2 settimane in luogo asciutto e fresco, avendo cura di girarli spesso e di far asciugare tutta l'acqua che andranno a perdere.
I peperoncini della varietà chinense sono molto carnosi e hanno la polpa ricca d'acqua. In media, occorre più tempo per l'essiccazione ed è assolutamente necessario l'utilizzo del sale.
3. Quando i peperoncini sono diventati belli secchi (consistenza tipo cartone spiegazzato, per intenderci), liberarli del sale e immergerli in olio.
In questo caso non è necessario acidificare in aceto caldo: se l'essiccazione è avvenuta correttamente, utilizzando il sale, non si verrà a creare un ambiente favorevole allo sviluppo di muffe e botulino.
4. I peperoncini tendono a galleggiare in superficie per via dell'aria che hanno incamerato nei tessuti al posto dell'acqua. Occorre attendere che l'olio venga assorbito e prenda il posto dell'aria. Lasciare il barattolo aperto per qualche giorno e spingere spesso i peperoncini sul fondo. Si libereranno gradualmente delle bollicine d'aria. 
5. Quando i peperoncini rimangono sul fondo del contenitore, tappare il barattolo e riporlo in un luogo fresco e buio per almeno un mese. Mescolare frequentemente.
6. Dopo un mese circa, l'olio è pronto.
Il mio olio piccante dopo un mese
L'olio può essere filtrato, oppure si possono lasciare i peperoncini in infusione. Nell'ultimo caso, continueranno a cedere capsaicina nell'olio rendendolo ancora più piccante.

Io preferisco un olio dal grado di piccantezza massimo, da usare a piccole gocce. Mi piace l'idea di far onore a questo peperoncino mozzafiato. Buonissimo!