domenica 9 agosto 2020

Plastilina fatta in casa!!!

 Scusate se non sono stata molto presente in questi ultimi mesi, ma è stato un periodo problematico, tra l'emergenza Covid e i rischi a cui noi immunodepressi siamo andati incontro. Adesso che le cose vanno meglio, sono pronta a ripartire in quarta!

E, che cosa c'è di meglio se non pubblicare una nuova ricetta che ho avuto modo di sperimentare e collaudare ampiamente in questi mesi?

Oggi parlo della meravigliosa PLASTILINA! 😉


Molti di voi sapranno che mi dedico alla scultura (tra le altre cose) e alla riproduzione di oggetti di scena. L'ultima mia opera è una replica di "The Child", meglio conosciuto come Baby Yoda.


Se volete vedere un po' delle mie creazioni, visitate il mio profilo Instagram: alicecolombo122.

La plastilina è un materiale incredibilmente versatile, molto usata da grandi e bambini per creare e dare sfogo all'immaginazione.

E, soprattutto, superfacile da preparare.

Innanzi tutto, si tratta di un materiale plastico a base grassa con l'aggiunta di polveri per renderla malleabile.

Adesso, però, passiamo direttamente alla ricetta!

RICETTA

  • 65% Argilla Rossa
  • 5% Calce Spenta (Carbonato di Calcio)
  • 10% Lanolina
  • 10% Acido Stearico
  • 10% Vaselina

Far fondere a bagnomaria i grassi.


Quindi, incorporare a poco a poco le polveri.


Quando il composto si sarà intiepidito, lavorarlo con le mani fino ad ottenere un panetto omogeneo.


Dopo averla amalgamata bene per qualche minuto (come se fosse un impasto per i biscotti) lasciarla raffreddare per qualche ora.


Conservare la plastilina ben coperta da un foglio di pellicola.

A temperatura ambiente si presenta molto compatta, è necessario manipolarla per renderla di nuovo morbida e pronta per essere utilizzata.


Un ultimo appunto: io ho usato dell'argilla rossa, ma si può utilizzare qualsiasi tipo di argilla si vuole, anche il caolino. La regola è: più è fine la grana dell'argilla, meglio verranno i dettagli della scultura.

Infine, la superficie di plastilina può essere levigata utilizzando dell'acquaragia, il suo solvente.


Spero che questa ricettina vi sia utile e che possa accompagnarvi in molte delle vostre creazioni!

Alla prossima... 

venerdì 13 marzo 2020

Siero con Bava di Lumaca al 30% e Liposomi di Ginseng


Ciao!!!
Oggi mi sono cimentata in un altro siero, questa volta a base di Bava di Lumaca.
L'idea è nata da un campioncino di un prodotto costosissimo (40 € a boccettina 😱) che ho riformulato secondo le mie esigenze.
La formulazione originale conteneva acido ialuronico e, siccome sono allergica al sodio ialuronato, ho dovuto cambiare un po' le carte in tavola. Sembra che, oggi, l'acido ialuronico vada via come il pane: lo mettono dappertutto!
E, se non sto più che attenta all'INCI dei prodotti che compro, rischio di gonfiarmi come un pallone.
Comunque, ho ricavato un siero che mi soddisfa e che può essere utilizzato come base per il trucco, oppue in associazione con una buona crema idratante.

La Bava di Lumaca che ho usato è un estratto biologico, puro e cruelty free del secreto di Helix Aspersa. Essa contiene un insieme complesso di sostanze (enzimi anti-proteasi, allantoina, elastina, collagene, acido glicolico, acido lattico, vitamine e aminoacidi) che determinano le sue innumerevoli proprietà: rigenera, ripara, protegge, nutre ed esfolia (molto lievemente e delicatamente) la pelle.
Inoltre, la Bava di Lumaca ha proprietà cicatrizzanti molto interessanti e si accorda bene con la nuova tendenza di molte linee cosmetiche che puntano su formulazioni riparatrici per pelli stressate e spente.
Ho deciso di inserire una percentuale molto alta di Bava di Lumaca, il 30%, proprio perchè questo prodotto è un siero e va utilizzato come tale.

Per aumentare l'attività rivitalizzante, antiossidante e anti-age, ho inserito i Liposomi di Ginseng in soluzione acquosa.

Come sempre, quando si tratta di sieri, la ricetta è davvero molto semplice. Meno ingredienti si mescolano, meglio è. 
La fase è una sola e ciò che conta davvero è regolare bene il pH, inserire un buon chelante e un conservante adatto.

Detto questo, passo immediatamente a darvi la ricetta.

RICETTA

  • ACQUA       55%
  • GLICERINA       8%
  • CARBOSSIMETILCELLULOSA       0,7%
  • ALLANTOINA       0,5%
  • SODIO GLUCONATO       0,3%

Preparare il gel di base e lasciare che la gomma si idrati. Il processo può essere facilitato scaldando il composto, oppure lasciando riposare tutto a temperatura ambiente (opportunamente protetto con la pellicola) per una notte intera.

  • BAVA DI LUMACA       30%
  • LIPOSOMI DI GINSENG       5%
  • SALVACOSM (conservante)      0,5%
  • ACIDO LATTICO       q.b.

Quando la base è pronta e fredda, inserire gli attivi termolabili e il conservante.
Aggiustare il pH del prodotto finito (che tenderà ad essere un po' basico) e portarlo ad un valore prossimo al 5.5.

Io ho trovato un bellissimo contenitore con dispenser per prenderne giusto le gocce che mi servono...

Spero di esservi stata utile!
Ci vediamo alla prossima ricetta... 😉

venerdì 28 febbraio 2020

Revisione dei Post in corso!

Ho appena finito di revisionare un mio vecchio post sui tensioattivi.

TENSIOATTIVI: SOLUBILIZZAZIONE E DETERGENZA

Sto facendo un po' di ordine! 😅

Tutto nell'ottica di creare una sistematica in cui sia agevole trovare tutte le informazioni di cui ogni spignattatore/spignattatrice ha bisogno...
Alla fine ci riuscirò! 😉

Alla prossima ricetta!!!

venerdì 14 febbraio 2020

Siero Concentrato - 5% di Retinolo e 2% di Vitamina E


L'altro giorno sono andata a curiosare nel reparto cosmetici di un centro commerciale e, tra le creme, ho visto alcuni sieri specifici; basta aggiungere qualche goccia ad un po' di crema per beneficiare delle proprietà dell'attivo che scegliamo.
Ce ne sono diversi... e, secondo la mia opinione, molto costosi, rispetto agli ingredienti utilizzati. 😱
Io ho scelto il Retinolo, perchè mia sorella soffre di dermatite atopica e questo attivo la aiuta molto a coadiuvare le cure mediche. Dopo tanti tentativi ed esperimenti, abbiamo trovato la giusta percentuale per questo siero super-concentrato, in modo che le bastino solo 2 o 3 gocce da aggiungere alla crema.

Il Retinyl Palmitate e un estere del Retinolo e viene utilizzato in cosmesi per le sue proprietà ricostituenti della barriera cutanea, soprattutto a livello della sintesi del collagene. Inoltre ha un effetto antiossidante e regolatore del sistema immunitario.
La Vitamina E, sotto forma di Alfa-Tocoferolo, è un antiossidante dei lipidi e svolge un'azione emolliente, riparatrice ed elasticizzante.
Inoltre, ho aggiunto l'Insaponificabile di Olivo, che è molto affine al sebo cutaneo e ha spiccate proprietà emollienti e restitutive.

La ricetta è molto semplice perchè la fase è una sola: gli attivi sono tutti liposolubili e vengono incorporati in una base fatta di una miscela di oli di diverse densità per permettere un migliore assorbimento.

Ora, come promesso, passiamo alla complicatissima ricetta... 😄

RICETTA:

  • DICAPRYLYL ETHER   28%
  • CAPRILICO   25%
  • OLIO DI RICINO   20%
  • COCO-CAPRYLATE   15%
  • INSAPONIFICABILE DI OLIVO   5%
  • RETINYL PALMITATE   5%
  • ALFA-TOCOFEROLO   2%

Pesare e porre tutti gli ingredienti in un contenitore.

Mescolare con cura.

Il Siero Concentrato è pronto!


ATTENZIONE: il Retinyl Palmitate è un attivo fotosensibilizzante ed è consigliabile non usarlo durante il giorno. Applicare sempre una crema ad alto fattore di protezione solare!
Non usare il Retinyl Palmitate in gravidanza, se appaiono irritazioni, o non si tollerano gli ingredienti di questa ricetta.

Ci vediamo al prossimo post! 😉

lunedì 3 febbraio 2020

TENSIOATTIVI: Tensione Superficiale e Bagnabilità

Questo sarà il primo di una serie di post sui concetti fondamentali che ogni spignattatore/spignattatrice deve sapere per formulare un prodotto di qualità. 😉
Metterò un po' di ordine nei post precedenti e farò un indice degli argomenti per rendere più agevole la consultazione delle voci.

Ma non mi voglio dilungare troppo... 
Quindi, cominciamo dalle basi!

TENSIONE SUPERFICIALE

La tensione superficiale si definisce come l'insieme delle forze coesive (unità di misura: N/m, dyne/cm) delle particelle costituenti un solido/fluido. Questo stato di tensione è proprio solo delle molecole superficiali, le quali subiscono un'attrazione verso la massa del liquido.
Infatti, le molecole interne sono completamente circondate da altre molecole e si trovano in uno stato di reciproco bilanciamento delle forze di attrazione: la somma delle sollecitazioni subita da ciascuna molecola è uguale a 0
Invece, le molecole sulla superficie non subiscono sollecitazioni in tutte le direzioni proprio per via della loro posizione di interfaccia: la somma delle sollecitazioni non è nulla, ma sbilanciata verso le molecole situate sia lateralmente che inferiormente.


Per questo motivo, il risultato è una forza di compressione verso l'interno che comporta la tendenza del liquido a contrarsi per occupare l'area minima che consente di contenere il suo volume (sfera).

Quando si parla di tensione superficiale, ci si riferisce principalmente a liquidi che si interfacciano solamente con un gas.

La tensione superficiale è inversamente proporzionale alla temperatura del fluido stesso ed è responsabile del fenomeno della capillarità.

A che cosa mi serve conoscere il concetto di tensione superficiale?
Esempio: l'acqua ha una tensione superficiale di 0,073 N/m e il valore è piuttosto elevato. Infatti l'acqua aderisce con difficoltà alle superfici con le quali entra in contatto. Questo mi permette di sapere che se voglio aumentare la capacità di "bagnare" dell'acqua nella mia formulazione, dovrò necessariamente utilizzare dei TENSIOATTIVI/SURFATTANTI per indebolire i legami idrogeno e modificare la sua tensione superficiale.

Quando, invece, si considera l'interfaccia tra liquido/liquido o liquido/solido supponendo anche la presenza di un gas (aria) all'interno del sistema, interviene un'altra variabile: la tensione interfacciale.
  • INTERFACCIA: superficie di separazione tra due o più fasi in contatto tra loro.
Ecco le basi per un altro concetto molto importante, la bagnabilità.

BAGNABILITÀ

Nella maggior parte dei casi, non basta parlare di tensione superficiale (forze interne al fluido), a noi occorre sapere come si comporta il nostro fluido quando si interfaccia con elementi esterni ad esso. In particolare, ci interessa definire la bagnabilità di un fluido (ad esempio l'acqua o un olio) per poter poi decidere se e come agire su di esso in base al prodotto che vogliamo formulare (emulsione, sospensione...).
Perciò, il concetto di tensione superficiale illustrato prima ci serve per comprendere e determinare l'entità di questo importantissimo fenomeno. 

Come si determina la bagnabilità di un fluido?
  • INDICE DI BAGNABILITÀ: esso rappresenta l'angolo di contatto tra un fluido e un'altra superficie (𝛉). Esso è determinato dalla natura chimico-fisica del fluido (tensione superficiale fluido-aria) e della superficie (tensione superficiale superficie-aria) e da come esse si interfacciano (tensione interfacciale fluido-superficie).
In linea di massima, possiamo quindi affermare quanto segue:
  1. Se le forze di coesione (tensione superficiale) del fluido superano le forze di adesione esercitate dalla superficie, il fluido tende ad assumere sempre di più la forma di una sfera e a bagnare meno la superficie su cui si trova.
  2. Viceversa, se le forze di coesione (tensione superficiale) del fluido sono inferiori rispetto alle forze di adesione esercitate dalla superficie, il fluido tende ad appiattirsi e ad espandersi bagnando di più la superficie su cui si trova.


Più è elevata è la dimensione di 𝛉, minore è la bagnabilità di un fluido.
CASI LIMITE:
𝛉 = 0°Bagnabilità Totale: ad esempio una goccia d'olio (bassissima tensione superficiale) su una lastra di vetro perfettamente liscia.
𝛉 = 180° Non Bagnabilità Totale: ad esempio una goccia di mercurio (altissima tensione superficiale) su una lastra di vetro perfettamente liscia.

ARTICOLO SUCCESSIVO 

Per oggi è tutto, al prossimo post!!! 😄