La pelle è
una barriera tra l’organismo e l’ambiente esterno e la sua efficienza è data
dall’integrità dello strato corneo e dal film idrolipidico (strati più
superficiali).
Lo strato
corneo è caratterizzato da un rapido ricambio cellulare: le scaglie che lo
formano vengono perdute con la desquamazione e rimpiazzate da altre cellule
provenienti dagli strati profondi.
Il film
idrolipidico è formato da una miscela di lipidi (sebo), sudore e cellule cornee
desquamative. Ha un pH medio di 5.5 e serve a mantenere lo strato corneo
elastico e compatto, diminuendo la perdita di acqua trans-epidermica. Il pH
acido è dato dall’attività dei batteri presenti sulla superficie della pelle e
contribuisce ad impedire che la flora microbica patogena attecchisca, inoltre
mantiene l’equilibrio delle cariche elettriche di superficie.
Uno strato
corneo compatto è una barriera efficiente e la sua compattezza dipende
dall’idratazione e dalla presenza del film idrolipidico.
Il lavaggio
mediante tensioattivi comporta la rimozione del film (più o meno completa) e un’alterazione del pH.
DETERGENTI
I detergenti sono tensioattivi
che eliminano le sostanze da lavare emulsionandole con l’acqua di lavaggio.
Interagiscono con la cute a seconda di determinati fattori:
- Natura chimica del tensioattivo
- Concentrazione del tensioattivo
- Zona della cute
- Integrità della pelle
- Modo di lavaggio e applicazione
I saponi si
differenziano dai tensioattivi sintetici sia per caratteristiche fisico-chimiche
che per la loro modalità di interazione con la pelle. Il sapone ha pH basico e
durante la reazione di idrolisi possono rimanere dispersi degli alcali liberi.
Il sapone risulta quindi potenzialmente irritante, ma i fenomeni di
sensibilizzazione sono scarsi.
I
tensioattivi di sintesi sono in genere formulati a pH acido (anche se non sono
una classe omogenea: es. i tensioattivi anionici sono alcalini) e possiedono
notevoli proprietà emulsionanti. Possono quindi intaccare il film idrolipidico
e penetrare lo strato corneo: i fenomeni di sensibilizzazione sono più
frequenti.
TIPI DI
TENSIOATTIVI E INTERAZIONI CON L'EPIDERMIDE
TENSIOATTIVI ANIONICI: la testa idrofila ha polarità negativa. Buon potere detergente, basso potere antimicrobico. Comportano una notevole variazione del pH per via della loro alcalinità (il ritorno alla normalità del pH cutaneo avviene in circa 30 minuti). Potenzialmente irritanti.
TENSIOATTIVI CATIONICI: la testa idrofila ha polarità positiva. Basso potere detergente, buon potere antimicrobico (composti di ammonio quaternario). Potenzialmente irritanti. Vengono usati come condizionanti per i seguenti motivi:
·
Eliminano l’elettrostaticità (negativa) dopo il
lavaggio.
·
Interagiscono con la cheratina (proteina
elettrostaticamente negativa) rompendo i ponti di solfuro e denaturandola: la
struttura cutanea/capillare/ungueale diviene meno compatta e più permeabile.
·
La testa polare si dispone a contatto con le
proteine lasciando la coda lipofila verso l’esterno: si forma un film grasso
sulla superficie.
TENSIOATTIVI ANFOTERI: testa idrofila bipolare. Hanno struttura amminoacidica. Possiedono attività moderatamente battericida e detergente anche a basse concentrazioni. Sono ben tollerati dalla cute.
TENSIOATTIVI NON IONICI: privi di carica elettrostatica netta. Non ionizzano con il substrato e sono facilmente risciacquabili. Sono scarsamente irritanti.